giovedì 18 febbraio 2016

Manlio Monti e le edizioni de “Il Salice” di Locarno


                                                                     (Bernard Mandeville)
Le stampe che  Manlio Monti, maestro dell'incisione e pittore, realizza  per il Club 365 di Locarno, attraverso le edizioni “Il Salice”, scatenano un indomabile desiderio di collezionarle tutte, riducendo la distanza a quella che preferirebbe una talpa per introiettare le immagini, gustarne il colore, sentire l’odore della carta e degli inchiostri e soprattutto  verificarne l’accuratezza e la qualità.

La produzione di quest’appassionato artista svizzero, che si divide tra attività pittorica e attività editoriale, comprende anche la stampa di incisioni dedicata, da ben 19 anni,  al Club 365, sostenuto da una cinquantina di soci, che deve il suo nome al fatto che gli iscritti, al momento cinquanta, con un franco al giorno, per un anno, sostengono le incisioni, ricevendone tre. Le incisioni sono riservate esclusivamente ai soci. Le stampe hanno un formato di 30 x 40 cm, sono numerate, firmate dall’autore e accompagnate da una giustificazione e da una biografia dell'artista. La tiratura è strettamente limitata a sessanta esemplari. Ogni socio riceve lo stesso numero d'esemplare per tutte le incisioni.

La vicenda de Il Salice si può far partire nei primi anni ottanta, quando, in seguito a un corso d’incisione si costituisce un gruppo di persone vicine a questo tipo di attività. La prima cartella nasce nel 1988. L’interesse suscitato da questo lavoro d’esordio stimola Manlio Monti a dar vita alla casa editrice. La linea editoriale de Il Salice si sviluppa attorno alle ‘cartelle nere’, raccolte che abbinano sempre sei incisioni a un testo poetico. Nascono inoltre la piccola collana de I semi del Salice, libri di poesia e incisioni composti con caratteri di piombo e stampati a mano contenuti in un elegante cofanetto  e altre edizioni monografiche.  L'Atelier del Salice stampa solo incisioni in calcografia.

Così gli scriveva Michel Seuphor, artista e critico francese, intimo amico di Manlio Monti, in una lettera del 1989:

"Paris, le 10 mars 1989
Tout le monde admire votre Orphée, cher Manlio Monti. Il ne me quitte pas les mains. On cherchera en vain la plus petite faute dans ce travail. La simplicité y est l'alliée de la force. Rien n'y manque, rien n'est de trop. C'est un chef-d'ouvre de la dé licatesse discrète et du style. A mes yeux, il y a toujours une grande dépense d'art dans une technique achevée. J'estime que cela donne au monde une leçon lecon perpétuelle de la noblesse de l'artisanat.
Vous m'apportez une joie et une admiration qui ne se compare avec rien. Que pius-je vous offrir qui réponde à cela? qui vous fasse le même plaisir? Je cherche, je m'interroge et je ne trouve rien.
Con amore

Seuphor"

Manlio Monti seleziona  gli artisti in tutta Europa, guidato non da logiche mercantili o regionali, ma da un esclusiva valutazione estetica: quest’anno, ad esempio, saranno presentati tre incisori spagnoli. L’elenco messo insieme è davvero squisito: Achille Pace, Giulia Napoleone, Italo Valenti, Guido Strazza, Flavio Paolucci, Rosanna Carloni, Luigi Boille, Marina Bindella, Bernard Mandeville, Gianfredo Camesi, Jean Marie Balogh, Carlo Lorenzetti, Marco Mucha, Pierre Casè, Aldo Bertolini, Myriam Gesalaga.

Le edizioni de “Il Salice”  organizzano annualmente una giornata  presso l’atelier intitolato a Lucilla Caporilli Ferro alle Vattagne (Ponte Brolla) durante la quale i membri del Club possono prendere conoscenza, praticandole, delle diverse tecniche di incisione calcografica. Non solo una tana per amici, dunque, ma un luogo dove condividere una passione esclusiva.


                                                     
                                                                        (Flavio Paolucci)



      

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